2025: Si riaprono le gallerie di ricerca per i minerali di Uranio in Val Vedello e Novazza?
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Uranio: interesse dalla società Canoel nell’esplorazione delle miniere di Novazza
Canoel ritiene che sia necessario riprendere le ricerche su eventuali risorse nazionali in grado di fornire un contributo alle politiche di decarbonizzazione, ed ha mostrato interesse per lo sviluppo di attività di esplorazione nelle miniere di Novazza
5 Novembre 2024 Redazione
NOVAZZA – Canoel Italia S.p.A., società di diritto italiano con oltre dieci anni di esperienza nel settore degli idrocarburi e dell’energia, ha manifestato interesse per lo sviluppo di attività di esplorazione negli storici prospetti uraniferi della Val Vedello, comune di Piateda e Novazza, Comune di Valgoglio. Canoel ritiene infatti che, in questa fase storica di ripensamento sul futuro e autonomia energetica del paese, sia necessario riprendere le ricerche su eventuali risorse nazionali in grado di fornire un contributo alle politiche di decarbonizzazione.
Le due istanze di permesso di ricerca, corredate da un programma di lavoro che, se autorizzato, si svilupperà tra il 2025 e il 2027, sono state precedute e accompagnate da una fase preliminare di dialogo con enti e autorità locali e regionali. Canoel intende mantenere un canale di comunicazione continua con le comunità interessate, ritenendo fondamentale garantire la massima trasparenza riguardo agli obiettivi del progetto e ai metodi di lavoro previsti. L’azienda si impegna a minimizzare gli eventuali impatti ambientali, assicurando che tutte le fasi del progetto saranno accompagnate dalle obbligatorie valutazioni di impatto ambientale.
Il programma di lavori a Novazza
Il programma di lavori inizierà con una raccolta approfondita di dati storici, seguita da attività di rilevamento geologico e minerario e mappatura delle opere sotterranee esistenti. Solo in un secondo momento, se le condizioni tecniche preliminari saranno soddisfatte, si procederà con sondaggi a carotaggio eseguiti per lo più in sotterraneo nelle gallerie già esistenti, volti a verificare e confermare le risorse già identificate negli anni Sessanta/Ottanta da precedenti società del Gruppo ENI.
Le attività previste rappresentano una fase preliminare di fattibilità tecnica, economica e sociale, necessaria per una futura richiesta di concessione mineraria, da inoltrare solo se tutte le condizioni di fattibilità saranno confermate.
Canoel Italia S.p.A. ribadisce il proprio impegno verso uno sviluppo sostenibile e responsabile, attento alle esigenze del territorio e delle comunità locali.
Hattusas SRL- consulenze nel vasto campo della geologia e dell’ambiente
Ricerca Mineraria per Uranio – Val Vedello
indirizzo nella pagina di ricerca web….“Hattusas ha sviluppato la relazione preliminare e il programma dei lavori per il progetto di ricerca mineraria “Val Vedello,” finalizzato all'ottenimento del …”
ma….l’apertura della pagina relativa non è stata possibile perché bloccata: “Spiacenti, l'articolo che stai cercando non è disponibile. Vuoi provare ad effettuare una ricerca?”.
Premessa
Visto che Eni parrebbe aver distrutto tutta la documentazione geologica e mineraria e l’abbondante archivio petrografico frutto di numerosi anni di ricerca per uranio fatta in Val Vedello e valli vicine, resta da capire -da parte mia- come possa Hattusas avere prodotto una relazione preliminare ed un programma lavori….
Senza le planimetrie e le nomenclature dei tracciati gallerie dei vari livelli di ricerca e delle postazioni sonda non è possibile alcuna attività per ovvii motivi..
Allo scrivente (Exploration manager in Val Vedello dal 1976 alla chiusura delle attività Agip in Valtellina) che, modestamente pensa di essere l’unico ad averne titolo, date le sue conoscenze sul tema geologico-minerario di Val Vedello, non è stata proposta la visione di nessuna relazione preliminare e programma lavori in merito. Magari avrei potuto dare qualche suggerimento, centrare meglio gli obbiettivi e focalizzare gli studi geologici su alcune tematiche ancora in sospeso...
Alcune semplici considerazioni
Leggendo il programma lavori di Canoel per Novazza (vedi sopra) e Hattusas per Val Vedello, per un ex addetto ai lavori come lo scrivente, risulta difficile capire e comprendere il senso di rifare (ammesso ci siano il tempo e le risorse economiche per farlo) un qualcosa che già è stato fatto.
Inoltre mentre Il giacimento di Novazza è posto a bassa quota e facilmente accessibile tutto l'anno via strada asfaltata, in Val Vedello, si arriva con difficoltà al lago di Scais a quota 1500 metri. Gli imbocchi dei vari livelli di ricerca sono posti mediamente tra i 1800 e i 2000 metri, quote dove la neve insiste per quasi sei mesi l'anno. I periodi di studio saranno necessariamente dimezzati! I problemi logistici sono tanti: la strada a suo tempo tracciata per arrivare al ex cantiere, oggi è di fatto in gran parte cancellata. Non sarà facile l'approvvigionamento dell'acqua per gli eventuali sondaggi. Bisognerà ventilare e illuminare le lunghe gallerie.
Bisogna inoltre sottolineare che le valutazioni del potenziale minerario rilevato sono state ufficialmente comunicate da Eni/Agip Nucleare al Ministero Industria Commercio ed Artigianato e inviate al distretti minerari competenti (Distretto Minerario di MILANO Via Caradosso, 18 in data 07 novembre 1983 (riferimento interno di protocollo : a AMIU/MD/1g/ 3J 9 con oggetto: “Notificazione di ultimazione lavori esplorativi nel permesso di ricerca "Cima Soliva" Piateda-Sondrio. Esercente Agip Nucleare S.p.A.”
Allo scrivente, ancora risulta incomprensibile e senza senso il voler rifare delle valutazioni e degli studi geologici, anche ambientali, semplicemente perché tali studi sono stati già fatti approfonditamente, con dovizia di mezzi e nell'arco di almeno dieci anni da equipes di specialisti con il supporto delle enormi potenzialità delle unità di staff dell’ENI.Come:
- Un supporto logistico di prim’ordine con ponti radio garantito da SNAM
- Un Servizio elicotteri per il trasporto di persone e per la sicurezza del personale.
- Una funivia che collegava il lago di Scais al cantiere principale in caso di assenza di visibilità e transitabilità.
- Una strada carrabile ai mezzi di cantiere tracciata nella roccia, che collegava il lago di Scais al Cantiere e la sua continua manutenzione.
- Un’importante nuova dettagliata cartografia dell’area orobica comprensiva da Novazza alla linea Insubrica in Valtellina alla scala 1:5000 e 1:1000. Propedeutica ad essa la realizzazione di una maglia topografica di base con la posa di centinaia di punti quotati e indicati con borchie metalliche cementate in roccia
- Un notevole ufficio geologico a Piateda che unitamente alla Direzione di Milano curava i rapporti con le autorità locali
- Un modernissimo laboratorio (di Colarete, Valgoglio) per le analisi chimiche.
- Servizi di Petrografia
- Sevizi di RadioProtezione
- Staff di medicina e dosimetria
- Un nutrito gruppo di geologi e periti minerari in continuo turnover per 365 giorni all'anno nel sottosuolo e nell’area del cantiere 24 ore su 24
- Un servizio di ingegneri minerari per la valutazione delle potenzialità mineraria, la programmazione delle prove metallurgiche, poi eseguite, e programmi per un possibile sviluppo futuro.
- Guide alpine di provata esperienza e un servizio di controllo nivale e valanghivo
- Un Impresa lavori dotata di mezzi e numeroso personale
- Consulenza e supporto di università italiane
- e non ultimo budget sostanzioso per mantenere una macchina di ricerca simile che solo Eni poteva sostenere.
Il rispetto dei copyright e della proprietà intellettuale
Premessa-
Ai fini di una maggiore conoscenza della complessa geologia dell’area di Val Vedello e valli vicine -non sempre capita dalle fonti ufficiali- e delle complesse tematiche legate al ciclo minerario e giacimentologico dell’uranio e alle varie associazioni mineralogiche ad esso associate, lo scrivente da anni -per l’area mineraria di Val Vedello e valli vicine - ha distribuito -a titolo gratuito- a diversi Enti e Istituzioni, rapporti geologici inpubblicati con fotografie dell’area mineraria con le relative interpretazioni geologiche, carte geologiche di superficie e di sottosuolo, carte strutturali, unitamente a sezioni giacimentologiche dei corpi uraniferi. Ha descritto le loro paragenesi e distribuito con atto di grande generosità (non mi pare di esagerare) magnifici campioni mineralizzati a pechblenda, brannerite, solfuri, ossidi e carbonati ad alcuni Enti. Come pure diverse fotografie inedite su litologie e formazioni geologiche trovate in sottosuolo.
Dalla prima decade dell’ anno duemila lo scrivente - a sue spese e senza scopi di lucro - ha creato e tenuto online sino ad oggi il sito valvedello.it e val vedello.com in lingua inglese -poi rimosso. Nel sito, da anni, si scrive con dovizia della straordinaria e irripetibile avventura mineraria in Val Vedello e aree vicine, della loro avvincente geologia con mappe, numerose foto, anche geologicamente interpretate. La fine di questa avventura nel 1983 e l'abbandono del cantiere di ricerca era stata decisa per motivi che nulla avevano a che fare con l'esaurimento delle manifestazioni uranifere che proseguivano in profondità.
Pertanto alcune Raccomandazioni
Tutto il materiale da me pubblicato in rapporti o online o ceduto per motivi scientifici con le relative informazioni è coperto da copyright e dalla proprietà intellettuale.
Lo scrivente gradirebbe che nuovi futuri studi editati sul tema riconoscessero le fonti, anche verbali come "Personal communication", delle informazioni. In particolare:
- La forte discordanza angolare(45°-50°) presente in Val Vedello e valli vicine tra la Formazione Vulcanite del Monte Cabianca e Formazione del Pizzo del Diavolo. Solo da me vista e segnalata! (Side- track 2018: valvedello.it) e "All’ombra del Rodes"…
- La cronologia degli eventi disgiuntivi alpini sia in compressione che in distensione ecc.
- essere stato il primo a intuire e denunciare l’assenza della Linea Orobica in Val Vedello e valli vicine. Come invece rappresentate innumerevoli volte sui quadri strutturali della Geologia ufficiale.
- La puntuale edizione delle planimetrie di sottosuolo con l’interpretazione geologica e strutturale.
- Il perché le manifestazioni uranifere connesse al limite formazionale Gneiss di Morbegno - Gruppo dei Laghi Gemelli (generalmente predominante la Formazione del Pizzo del Diavolo e una molto ridotta Formazione Vulcanite del Monte Cabianca) e la tettonica di compressione con i suoi rigetti si manifesti solo sulla destra orografica e non sulla sinistra della Val Vedello. Mentre nel medesimo contesto geologico la mineralizzazione uranifera -con valori più bassi- è presente ancora sulla destra della Valle di Ambria all'altezza di Pizzo Ceric.
- visto che, come da me scritto più volte, le mineralizzazioni uranifere di Val Vedello proseguono in profondità, certamente aumentandone considerevolmente le potenzialità giacimentologiche e produttive, si renderebbe necessaria l’esecuzione di una non facile sezione geologica (geologico speculativa?) in lunga traccia tra la valle di Ambria, la val Vedello e la valle di Fiumenero fino almeno alle rocce del basamento metamorfico. In direzione W-E. In Nuce già anticipata da una mia sezione variamente pubblicata.
- Avere segnalato nell’area di val Vedello e valli vicine gli errori interpretativi sulle sezioni geologiche degli autori olandesi.
a seguire……
ELENCO DI ALCUNI STUDI INTERNI AGIP/ENI RELATIVI AI GIACIMENTI URANIFERI DI VAL VEDELLO E NOVAZZA
AGIP S.p.A., 1979 - Esplorazione uranifera Progetto Val Vedello Italia 1978. Rapporto finale. San Donato Milanese.
CANCELLIERE G. and MARTINOTTI G.,1981. Rilievo geologico strutturale dell’area di Val Vedello. Internal Report Agip SpA, 1981.
CLEMENTE1 G.F., MASTINO1 G., DALL’AGLIO2 M., GRAGNANI2 R., SCACCO2 F., SCIOCCHETTI2 G., SANTARONI3 G.P.,1985 - Indagini ambientali pre-operative condotte dall’Enea per i siti minerari di Novazza e Val Vedello. ENEA.Roma.
1 ENEA-Direzione Centrale Relazioni, Sede Centrale Roma.
2 ENEA- Dipartimento Protezione Ambientale e Salute dell’Uomo, Centro ricerche energia Casaccia.
3 Istituto Nazionale per la Nutrizione
COMUNITÀ MONTANA VALTELLINA, 1982 - Indagine Ambientale sul Bacino idrografico del T. Venina (Alpi Centrali). Coordinatore: G. Pasquaré. Finanziamento Agip/Eni
FRIGIERI TONI F., 1984 - Note sulla valutazione quantitativa del giacimento uranifero di Novazza - Agip S.p.A., San Donato Milanese
GEOMINERARIA ITALIANA S.r.l.,1982 - Rilievo stratigrafico petrografico e strutturale. Consult. Report for Agip Nucleare.
GEOMINERARIA ITALIANA S.r.l.,1983 - Rilievo geologico-strutturale dell’area val Caronno, Val Armisa e Circo di Coca. Unpublis. Consult. Report for Agip Nucleare.
PESSINA. C.M.,1982- Rilievo strutturale della Val Vedello. Agip Nucleare unpublis. internal report, Milano.
RAVAGNANI D.,1980 - Il giacimento uranifero di Novazza - AGIP S.p.A. - SIMUR S.p.A., San Donato Milanese.
C. Pessina - geologo Dalmine (Bg.) - 08/02/2025
Si riportano alcuni estratti di articoli trovati sulla stampa specializzata del settore nucleare per cercare di fare capire ai lettori del sito quante poche cose si conoscano sulla realtà energetica italiana e i grandi costi che le utenze domestiche e industriali devono continuamente sopportare. (Le sottolineature sono personali e non sono presenti nello articolo originale).
da : n. 1-2022 della rivista di informazione scientifica e economica: 21mo SECOLO SCIENZA e TECNOLOGIA
Biennale sul futuro – Roma 5 marzo 2022
Dopo mezzo secolo, l’Italia è sempre alla canna del gas
di Ugo Spezia *
Fonti rinnovabili (o quasi...)
…… ”Sappiamo che l’elettricità importata è di origine nucleare; ma la normativa europea e italiana consentono ai produttori esteri (in pratica, alle società di intermediazione che acquistano l’energia all’estero e la vendono in Italia attraverso la borsa elettrica) di certificare l’elettricità importata come se fosse prodotta da fonti rinnovabili, e di incassare in tal modo gli incentivi previsti dalla normativa italiana. Questo meccanismo, che con un colpo di bacchetta magica trasforma l’energia nucleare in energia prodotta da fonti rinnovabili, è regolato (ma sarebbe meglio dire “regalato”) dal DM 31 luglio 2009 sulla “Garanzia di origine” dell’elettricità, figlio della direttiva europea 2009/28/CE.
La normativa vigente sulla garanzia di origine ha l’effetto di trasformare quella che sarebbe per l’Italia una fonte più economica (visto che l’energia nucleare costa meno di quella termoelettrica, fotovoltaica, eolica, etc.) in una fonte costosa al pari delle fonti rinnovabili, incrementando artificialmente l’esborso verso l’estero.
Questo pernicioso meccanismo, oltre che impoverire l’utente elettrico italiano, ha anche l’effetto di alterare sensibilmente le statistiche sulla produzione e sul consumo di elettricità”.
Conclusioni
…….“Ogni anno l’Italia importa dalla Francia l’elettricità (di fonte nucleare) equivalente alla produzione di quattro reattori nucleari della massima taglia esistente, e gli utenti elettrici italiani pagano ogni anno ai produttori francesi l’equivalente del costo di una centrale nucleare” .
……“È infine indispensabile restituire al governo centrale competenze di indirizzo del sistema elettrico (ed energetico in generale) e ricostruire un quadro informativo corretto e scevro da preclusioni ideologiche.
Ma di tutto ciò oggi non c’è traccia evidente”.
* Ingegnere e giornalista scientifico, già dirigente industriale, cultore di storia del Veneto. È autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico e divulgativo.
12 novembre 2022
INFORMARSI PER FORMARSI
Nella logica della formazione/informazione della popolazione sui temi della conoscenza dell’Energia Nucleare, delle Fonti Rinnovabili e le implicazioni climatiche, da alcuni anni si svolgono presso il Dipartimento di Fisica Nucleare di Milano (INFN) e l’Università degli Studi di Milano dei seminari incentrati sui temi dell'energia nucleare e il relativo confronto con le altre fonti energetiche. Queste iniziative hanno sempre riscosso un notevole successo. Tutti gli eventi e le pubblicazioni in questo senso sono raggiungibili e scaricabili agli indirizzi sottostanti (*).
http://wwwlasa.mi.infn.it/eventi-workshop/Energia-per-il-Futuro/Energia-per-il-Futuro
http://www.mi.infn.it/~alimonti/press/indexNuclIta.html
* Segnalo l’”incredibile” informazione tratta nel primo link soprastante in una comunicazione (21/11/2006) del prof. Ernesto Pedrocchi del Politecnico di Milano sul tema Clima Globale: “440 milioni di anni fa, nell’Ordoviciano, il livello di CO2 era 11 volte più alto che oggi e la Terra assisteva ad una glaciazione”.
Per avvicinare i ragazzi alla cultura scientifica, ai temi del nucleare e della radioattività naturale e per far capire loro l’importanza della differenza tra rischio oggettivo e percezione del rischio, INFN ha intrapreso, anche attraverso il proprio Laboratorio di Fisica Sanitaria (Laboratorio LASA di Segrate) un progetto che vede coinvolti ragazzi delle scuole medie superiori sul tema legato alla misurazione della radioattività naturale partendo dalla misura abbastanza semplice del gas naturale Radon-222.
Sempre con la collaborazione del Laboratorio di Fisica Sanitaria questi concetti sono stati esposti - anche alla gente comune - per due settimane alla manifestazione BergamoScienza. La prossima manifestazione “Avventura nella Scienza” si terrà a Milano la prima settimana del maggio 2011.
I links al sito di INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) Sezione di Milano e dell’Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Fisica che permettono l’accesso a fondamentali pubblicazioni per i giovani (dovrebbero interessare tutti i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado) sono:
http://wwwlabradon.mi.infn.it/Articles
Sempre a cura del’ ISTITUTO NAZIONALE di FISICA NUCLEARE di Milano consiglio - a coloro che volessero autonomamente avere risposte certe sulle problematiche legate all’uso pacifico dell’energia nucleare - la pubblicazione sotto titolata raggiungibile cliccando sul titolo stesso:
PRESENTE E FUTURO NELL’UTILIZZO DELLE RISORSE ENERGETICHE NUCLEARI CON UNA VALUTAZIONE DI RISCHI E BENEFICI: L’ANOMALIA DEL CASO ITALIANO di M. Bonardi 1,2,3 e Flavia Groppi 1,4
Lo studio vuole stimolare l'interesse da parte della classe dirigente e del pubblico non specializzato, verso una conoscenza approfondita sul ruolo pacifico dell'energia del nucleo e vuole sfatare alcuni miti e inesattezze tecnico-scientifiche relativi a tale problematica, spesso artatamente diffusi dai media o da personaggi in malafede per motivi di interesse economico, o talvolta esclusivamente ideologico. Alcuni ambientalisti ed ecologisti fantasiosi, anzichè affrontare seriamente il problema energetico globale, si accaniscono ad ignorare l'esistenza dell'energia del nucleo, con grave detrimento per lo sviluppo dell'umanità e la protezione globale del Pianeta. La protezione dell'ambiente da parte di scienziati seri e rigorosi ha spesso poco a che fare con le prese di posizione ideologiche di movimenti ecologisti e partiti politicamente orientati, anche la parola ambientalismo di grande effetto mediatico, viene utilizzata con spregiudicatezza da questi ultimi.
1) INFN- Sezione di Milano, Dipartimento di Scienze Fisiche, Università di Milano, LASA, Radiochemistry Laboratori, via F.lli Cervi 201, 20090 Segrate, Milano, Italy
2)International Committee of the American Nuclear Society
3)Scientific Secretary of Interdivisional Group of Radiochemistry and Radiation Chemistry applied to environment, health and industry (GIR), Italian Society of Chemistry (SCI)
4)A.N.P.E.Q., Associazione Nazionale Professionale Esperti Qualificati, Italy