Uranio sulle Orobie - La storia dell’uranio di val Vedello e dintorni

di Camillo Mario Pessina

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L'angolo scientifico

 

Forse, per queste pagine, l'uso del termine "angolo scientifico" è esagerato. Lo scopo finale è quello di tentare di chiarire ai non addetti ai lavori, in maniera semplice,  il significato di termini, che usati impropriamente, ingenerano errori e confusione.

Quando si parla di argomenti specialistici come di uranio, radioattività, miniere e giacimenti, geologia ecc.  risulta necessario tutti parlino con la stessa terminologia; per potersi capire e non scrivere sciocchezze che ingenerano altri malintesi in una catena senza fine. Inizierò con il chiarire  le terminologie  che più frequentemente mi capita di vedere malinterpretate.


 

Ossidi di Uranio: sono costituiti da ossidi (anidri) di Uranio. Gli ossidi di uranio più comuni in natura sono il  biossido di uranio (UO2) e l’ottossido di triuranio (U3O8). l’Uraninite e la Pecblenda sono minerali dell’Uranio.


L’uraninite: (fondamentalmente UO2) + ThO2 + PbO2 radiogenico + REE* + Polonio + Radio + He

Contiene principalmente UO2 insieme con altri ossidi come il piombo radiogenico (PbO) il Torio (ThO2) e una percentuale di terre rare. Cristallizza nel sistema monometrico in forma cubica o cubo-ottaedrica. Si conoscono Uraniniti di alta ma anche di bassa temperatura. Quelle di alta temperatura sono presenti in rocce di origine magmatica (per es. graniti), in vene idrotermali di alta temperatura (pegmatiti), in migmatiti e metasomatiti di alta temperatura. In genere queste Uraniniti contengono alte concentrazioni di Torio. Le Uraniniti di bassa temperatura si trovano in genere nei depositi uraniferi sedimentari. Sono Uraniniti legate e a rimobilizzazioni successive per attività metasomatiche, metamorfiche, per fonemi sedimentari o in associazione con uno o più di questi processi dilatati nello spazio e nel tempo. In genere l’Uraninite è fortemente torifera (6%) in alcuni casi (alcune varietà canadesi) possono contenere il 40% di UO2 ma ben il 40% di ThO2. Nel giacimento uranifero di val Vedello l'Uraninite è in netto subordine rispetto la Pecblenda. Nel giacimento uranifero di Novazza, l'Uraninite è assente.

*Rare Earth Element


La Pecblenda: (U3O8) + ThO2 + PbO2 radiogenico +REE* + Polonio + Radio

E’ uno dei principali minerali di Uranio. Può contenere dal 50 al 80% di Uranio. Contiene inoltre Torio, Terre Rare e Pb radiogenico. Marie e Pierre Curie (1898) scoprirono che la Pecblenda oltre all'Uranio conteneva anche il Polonio e il Radio a cui si deve la quasi totale radioattività del minerale. Può trovarsi insieme con altri minerali di uranio. In genere contiene quantità modeste di Torio. Nel giacimento uranifero di val Vedello la Pechblenda è predominante. Nel giacimento uranifero di Novazza è presente la sola Pecblenda.

*Rare Earth Element


MINIERA – CAVA (distinzione):

Secondo la legge mineraria italiana la distinzione tra cava e miniera è d'ordine giuridico (1). La distinzione tra cava e miniera deriva esclusivamente dal tipo di materiale estratto e non da come invece viene esercitata l’attività di coltivazione e cioè, in galleria o a cielo aperto. Alla categoria delle miniere appartiene l’estrazione dei metalli, metalloidi, sostanze radioattive, grafite, combustibili solidi, liquidi e gassosi, caolino, bentonite, terra da sbianca, marne da cemento, sali magnesiaci, talco ed anche acque minerali e termali, ecc. Alla categoria delle cave appartiene la coltivazione  dei materiali più comuni quali torbe, materiali per costruzione edilizia, stradali ed idrauliche, quarzo, sabbia silicea, pietre molari, gesso ecc.(1). La distinzione è “antica” risalente ancora al Regio Decreto 29/07/1927 n°1443. Per gli idrocarburi si fa riferimento alle leggi 10 febbraio 1953, n° 136, e 11 gennaio 1957 n°6 (1).

Recentemente la legislazione su cave e miniere si è arricchita di integrazioni normative europee, regionali e statali.

Le miniere, diversamente dalle cave, appartengono al patrimonio indisponibile dello Stato, e come tale la loro coltivazione  è regolamentata attraverso il rilascio di apposite concessioni minerarie di durata spesso ultradecennale. In seguito alla legge Bassanini, le miniere, pur rimanendo proprietà dello Stato, competono alla Regione per l’autorizzazione alla ricerca e la concessione di sfruttamento (es. no  autorizzazione a Metex-Novazza e val Vedello), oltre che l’applicazione delle norme inerenti la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori addetti.

Risulta chiaro che  i lavori di ricerca in Val Vedello sono da riferirsi a miniera e non a cava come purtroppo letto più volte su giornali o su libri di recente pubblicazione; tantomeno si dovrebbe usare nello stesso articolo i termini di cava e miniera  come fossero  sinonimi.

 

RADIOATTIVITA

Radioattività di fondo: E’ una costante fisica naturale sempre presente nell’ambiente naturale (con cui conviviamo tutti i giorni senza rendercene conto). Siamo abituati a conoscere l'esistenza della forza di gravità, della temperatura, della pressione atmosferica ecc. ma nelle scuole, non ci insegnano che insieme a queste costanti fisiche esiste anche  la costante radioattività ambientale. Il termine "radioattività" non andrebbe demonizzato ma valutato per quello che è. La radioattività ambientale  può variare a seconda i tipi di roccia che costituiscono una regione od una località (radiazioni terrestri) e l'altitudine (radiazioni cosmiche). Appositi  e sensibili strumenti sono in grado di rilevarla (radiazioni gamma, ecc.).


PROSPEZIONE RADIOMETRICA

Campagna spettrometrica: esame della radioattività ambientale effettuato con apposite apparecchiature in grado di rilevare le variazioni di radioattività (naturale) ambientale dello spettro delle radiazioni gamma. Può essere aerotrasportata od elitrasportata (spettrometria aerea) ma anche effettuata su veicoli. Viene fatta in genere su particolari domini geologici.

Prospezione radiometrica a terra: sistema di ricerca di minerali radioattivi eseguita a terra quando la topografia non permette l'uso dell'automobile; quando si vuole capire il significato delle segnalazioni spettrometriche eliportate. Si basa su strumenti in grado di rilevare le variazioni di radioattività ambientale (radioattività di fondo o radioattività naturale). Lo strumento usato dall'Agip a partire dal 1974 sulle Orobie valtellinesi era, oltre al contatore geiger, uno scintillometro francese di grande affidabilità e robustezza (in figura). Il termine prospezione deriva dal latino”prospicere”, guardare in avanti, cioè prevedere.

Prospettore: tecnico  che dotato di apposita strumentazione (in genere uno scintillometro) e conoscenze, effettua (nel caso dell’uranio) sistematici controlli di radioattività ambientale a terra. Le condizioni di lavoro sono frequentemente dure e disagiate perchè effettuate in montagna o in foresta, lungo i corsi d’acqua  o in mezzo a inestricabili vegetazioni, su versanti instabili o sotto pareti rocciose in disfacimento.

Da parte di qualche tecnico, questo tipo di lavoro viene considerato professionalmente poco gratificante (anche perché poco valutato), dimenticando che solo un grosso impegno in questo senso può portare a grandi risultati. In effetti si fa prospezione per scoprire  giacimenti coltivabili e non curiosità mineralogiche. Il prospettore può essere chiunque: un geologo, un perito minerario ma anche una  persona senza  particolari titoli ma appassionata e motivata. Creare delle vere “équipes” di prospezione non è cosa semplice, perché, l'entusiasmo, l’affiatamento, la coesione umana e lo spirito di sacrificio si rivelano fattori importanti di riuscita così come l’impiego di tecniche appropriate.


MANIFESTAZIONE - MINERALIZZAZIONE - GIACIMENTO


Manifestazione/Mineralizzazione

Tutto il territorio nazionale è interessato da manifestazioni di mineralizzazioni uranifere intese anche come piccole plaghe di pochi centimetri o di livelli mineralizzati a uranio lunghi  diversi metri. Frequentemente, furono fatti; sondaggi, trincee e gallerie per verificarne la consistenza in profondità. Quasi sempre si trattava di mineralizzazioni piccole, senza proseguo in profondità, o con bassi tenori. Queste manifestazioni ad uranio non possono quindi definirsi giacimenti minerari data la loro esiguità; pertanto non verranno mai coltivate (estratte dal sottosuolo).

Non si dimentichi comunque che, nella prima metà del secolo scorso, piccoli quantitativi di minerali di uranio potevano essere coltivati (estratti). Così si è fatto per molti altri minerali in Italia, come: la fluorite, il piombo e lo zinco, il ferro, lo zolfo, l'oro ecc. Con l'avvento della "globalizzazione"  le piccole, ma talvolta anche le "grandi" (riferite ai giacimenti italiani) mineralizzazioni,  hanno perso qualsiasi significato economico. Di fatto l'attività mineraria in Italia è quasi sparita. I colossali giacimenti minerari rinvenuti nel mondo con la loro facilità di estrazione, la ricchezza dei tenori, il relativo impatto ambientale e tante altre facilitazioni  hanno decretato la chiusura di giacimenti che non sono economicamente competitivi.


Giacimento minerario

Un giacimento minerario è tutta la massa mineraria - che deve essere di una certa consistenza - suscettibile di essere coltivata(2) e che abbia una convenienza economica. Non si dimentichi mai che un giacimento per essere sfruttato necessita di infrastrutture (per esempio: la viabilità), di un impianto di trattamento, di disponibilità energetiche (energia elettrica e carburanti) a costi concorrenziali e condizioni fiscali e burocratiche favorevoli. Necessita inoltre di grossi investimenti per limitare l'impatto ambientale, per controllare la salute degli addetti, ecc. Non si dimentichi come anche il rischio politico rappresenti un'incognita da soppesare attentamente. Tutti questi fattori entrano necessariamente nel calcolo dell'economicità di un deposito minerario.

La definizione di economicità riveste inoltre un significato complesso nel tempo e nello spazio (1). Nel tempo perché le condizioni di mercato variano col tempo, nello spazio perché ciò che può essere utile coltivare in un paese  può non esserlo in un altro (1). Si possono dunque fare ampie disquisizioni in merito alle variabili che possono portare alla definizione del termine giacimento. Per esempio l’estrazione di idrocarburi distillandoli dagli scisti bituminosi non è economica, ma un esaurimento dei giacimenti petroliferi tradizionali o l’aumentare del costo del petrolio potrebbero  renderla economica. La scoperta di un nuovo sistema di estrazione potrebbe renderne economica l’estrazione ecc.

In genere per definire giacimento una mineralizzazione trovata in superficie sono necessari molti anni di verifiche compiute attraverso lavori di accertamento minerario. In val Vedello sono stati necessari molti anni di lavoro (otto anni) e grossi investimenti per accertare la presenza di un giacimento di uranio.



......under construction

 


 

Riferimenti bibliografici

(1) Ippolito F., Nicotera P., Lucini P., Civita M., De Riso R.(1975) - Geologia tecnica per ingegneri e geologi. Istituto Editoriale Internazionale. Milano

(2)  Routhier P. (1963) –Les Gisements Métallifères. Tome I. Masson et Cie, Editeurs. 120, Boulevard  Saint-Germain, Paris.